PASSANTE NORD 1 |
PASSANTE NORD, PASSANTINO... comunque venga chiamato a Legambiente non piace: un'opera fortemente impattante sull'ambiente che non porterebbe nemmeno vantaggi economici. Alternative credibili esistono e vanno sostenute. dal Comitato contro il Passante Nord 10-08-12 dal Comitato contro il Passante Nord 05-08-12 dal Comitato contro il Passante Nord 01-08-12 Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini sono contrari all’opera, preoccupati di vedere i loro centri di residenza stretti ancora di più nella morsa di fiumi d’asfalto. Un progetto sul quale si è tornati molte volte negli ultimi anni, con un taglia e cuci quasi grottesco nel goffo tentativo di non perdere i finanziamenti statali né subire lo stop dell’UE per le procedure di appalto poco chiare. Un’opera «illogica e incongrua», com’è stata definita dai gruppi spontanei contro il passante, che non ha nemmeno permesso alle amministrazioni interessate di esprimersi in maniera compiuta. Castenaso, Budrio, Ozzano dell’Emilia, Granarolo, Castelmaggiore, Bentivoglio, Calderara di Reno e altri comuni, rischiano di subire un’impennata del traffico automobilistico e ritrovarsi una cicatrice in un territorio ancora per larga parte agricolo sul quale incombe minacciosa una nuova, estesa urbanizzazione. L’ennesima scelta miope che scambia per progresso i costi enormi di costruzione e manutenzione di opere con scarso risvolto pratico e che spingono l’Italia sempre più indietro nel tempo per quanto riguarda trasporti e comunicazioni. Un’Italia, per interesse dei soliti noti, sempre più su gomma e che al ferro delle ben più sostenibili rotaie ferroviarie preferisce il rombo di automobili e camion. Un’Italia che costruisce autostrade nelle città, trafori nelle montagne e ponti tra isole, incapace com’è di uscire dalla prima novecentesca logica delle quattro ruote. La proposta alternativa – Affermare che «non esistono alternative credibili al progetto» è una falsità. Fin dall’inizio della progettazione dell’opera Legambiente e comitati hanno proposto di trovare una soluzione utile, meno impattante e dispendiosa, avviando semplicemente un intervento di ampliamento della sede attuale della tangenziale: l’operazione non consumerebbe un centimetro di territorio, mentre il Passante Nord, se realizzato, distruggerà fisicamente 720 ettari di terra e eliminerà 8000 ettari di colture di qualità. |
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 28 novembre 2012 ) |
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